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La storia

Bacoli è un ormai noto Comune nella provincia di Napoli. Oggi è una ridente cittadina ma in passato tale insediamento fu principalmente un’amena zona residenziale per ville di lusso e punto importante di collegamento tra Puteoli e Cuma con il più importante insediamento di Misenum.

Il suo nome deriva da “Bauli”, questo nome era celebre nell’antichità romana, ed è legato alla mitica leggenda di Ercole, il quale, tornando dalle sue “fatiche”, pare abbia fatto riposare qui i buoi sottratti a Gerione, in latino “boalia”, in passato, inoltre, circolava voce che vi fosse anche tempio eretto in onore di Ercole, denominato “Bovalio”.

Molte furono le iscrizioni trovate in loco, spesso riferite a collegi e ordini, che portano a pensare che fosse un luogo particolarmente distinto.

D. Marcello Scotti riporta:

Simmaco, facoltoso politico e scrittore romano, ai tempi dell’imperatore Teodosio descrisse Bauli come luogo di quiete e tranquillità. Vi possedeva infatti una proprietà così come sul resto della costa flegrea, ricordiamo una sua celebre frase:

“Lasciai quel luogo perché c’era pericolo che se mi fossi affezionato troppo al soggiorno di Bauli, tutti gli altri luoghi che mi restano da vedere non mi sarebbero piaciuti”.

Dopo la caduta dell’impero, durante le invasioni barbariche, Bacoli e Baia furono letteralmente prese d’assalto a causa degli sfarzi dei palazzi imperiali e ville aristocratiche, dove marmi, statue e altri preziosi ancora rilucevano ovunque. A completare l’oblio fu il bradisismo, che firmo la condanna di tali luoghi con una discesa negli abissi marini. 

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Fonti:

- Antica Topografia Istorica del Regno di Napoli, Domenico Romanelli 1819

- Puteoli, studi di Storia Antica, 1983

- La vera antichità di Pozzuolo, Giulio Cesare Capaccio, 1652

- Immagini e riferimenti dal portale http://www.archeoflegrei.it